La
pala Delle Sale di Dosso Dossi: tradizione storiografica e dibattito critico.
Tesi di laurea in storia della
critica d’arte.
Laureata
Relatrice
Cristina
Scipioni
Barbara Agosti
Questa
tesi si è proposta di affrontare la questione sia storiografica che
collezionistica intorno l’opera del pittore della corte ferrarese del duca
Alfonso I d’Este Giovanni (Francesco) Luteri, detto Dosso Dossi, ovvero “I santi Giovanni Evangelista e Bartolomeo
con Pontichino Delle Sale e un suo familiare”, denominata anche pala Delle
Sale ed inaugurata nel duomo di Ferrara nel primo marzo del 1527.
L’olio
su tavola preso in considerazione è da considerarsi l’opera “tra le più
romanizzanti” del repertorio dossiano: fu realizzato, infatti, durante la fase
matura dell’artista, quando il Dosso rielaborò in maniera del tutto personale la
lezione del tardo Raffaello e del maggiore tra i suoi allievi, quel Giulio
Pippi detto Romano, che nel 1524 lavorò nella vicina corte gonzaghesca di Mantova.
La
tavola è legata all’ambiente romano anche per il suo particolare percorso
collezionistico: poco dopo l’avvenuta devoluzione della città ferrarese allo
Stato Pontificio nel 1598, andò, infatti, ad arricchire in un primo momento le
collezioni di due delle maggiori famiglie nobiliari, ovvero i Savelli e i
Chigi, infine fu acquisito dallo Stato italiano nel 1918 per essere esposto
nell’odierna Galleria nazionale d’Arte Antica a palazzo Barberini.